Primo quadro – Il corpo della cura

È corpo plurale quello di donna.
Si fa luogo di accoglienza per l’altro: l’altro che si ama, l’altro che si genera.
Il suo dentro ha fatto spazio, dall’origine, all’altro, perché vi abitasse e riempisse quel vuoto.
Il suo dentro è un vuoto che è pieno della possibilità di accogliere l’altro, di ospitarlo e tenerlo con sé.

“Non alzatevi in piedi per nessuno
…semmai adorate la madre”
(Antonio L. Verri)

Secondo quadro – Mestiere di donna

Oggi i lavori delle donne sono altri, anche altri, sono anche quelli che prima erano solo degli uomini. E si svolgono fuori l’uscio di casa.
Quando tornano a casa, riprendono il fare, da capo.
Dove comincia il lavoro per le donne?

“Fra cento anni, le donne non saranno più il sesso protetto. Condivideranno tutte le attività e tutti gli sforzi che una volta erano stati loro negati.
La balia scaricherà il carbone. La fruttivendola guiderà la macchina.
Ogni presupposto basato sui fatti osservati quando le donne erano il sesso protetto sarà scomparso”
(Virginia Woolf)

Terzo quadro – Vita activa

Ha conquistato il fuori, la donna, centimetro per centimetro: guardandolo prima dal suo dentro, dietro i vetri della porta di casa; poi l’uscio si è aperto, ci si è seduta accanto, con le altre, ha occupato il cortile, ha conquistato le strade, i luoghi del lavoro e infine l’agorà.

“C’è un momento che devi decidere: o sei la principessa che aspetta di essere salvata o sei la guerriera che si salva da sé. Io credo di aver già scelto. Mi sono salvata da sola”
(Marilyn Monroe)

Quarto quadro – Iconografia femminile

Proviamo a frequentare immagini di donna non consuete.
Lasciamo lo stereotipo iconografico ad un manichino.
Risponda lui all’imperativo della bellezza ad ogni età e ad ogni costo.

“L’ho visto impossessarsi dei miei lineamenti uno a uno, alterare il rapporto che c’era tra di loro, rendere gli occhi più grandi, lo sguardo più triste, la bocca più netta, incidere sulla fronte fenditure profonde. Invece di esserne spaventata, ho assistito a questo invecchiamento con lo stesso interesse che avrei potuto prestare allo svolgersi di una lettura”
(Marguerite Duras)

Testi – Ada Manfreda
Foto – Fernando e Carlo Elmiro Bevilacqua
Montaggio video – FotografiBevilacqua

Realizzato nell’ambito del progetto “Lavoro femminile e Conciliazione – Patto Sociale di genere” in collaborazione con Cantieri Teatrali Koreja di Lecce e Officine Cantelmo di Lecce (proiettato il 29 settembre 2013 a Lecce, per info clicca qui).