Ada Manfreda, Recensione: Paolo Vincenti, La bottega del rigattiere, in: “Amaltea. Trimestrale di cultura”, Anno VIII – n. 2-3/2013, pp. 156-157.

L’uroburo che campeggia sulla copertina, simbolo dell’eterno ritorno e del continuo rigenerarsi della vita, uguale e diversa sempre, ci fa subito entrare nel vivo di questo libro che pare instaurare un circuito infinito e ricorsivo di richiami, citazioni, rincorse, commistioni con testi di altri autori, di altri tempi, di altri temi, autocitazioni, ritagli, rimaneggiamenti.

Così Vincenti ha costruito quest’opera che non è un romanzo, non è un racconto, non è una raccolta di poesia, non è nulla di classificabile perché assomma in sé tante cose, differenti tra loro, proprio come da un rigattiere, dove trovi di tutto e di più, dove il telefono grigio a disco della nonna sta accanto ad un vecchio 33 giri, o ad un lume a petrolio di ottone.

È ricco di materiali, di autori interessanti e di inserti originali che tracciano nessi con i testi citati, alcuni li trasformano… Leggi tutto l’articolo>>>