Ada Manfreda, Storia di ordinaria differenza, in “Amaltea. Trimestrale di cultura”, Anno VI – n. 4/2011

Mi è capitato qualche tempo fa di ascoltare un senegalese raccontare le storie del suo villaggio, alla maniera dei griot. Il griot è figura importante delle comunità di molti paesi dell’Africa occidentale sub-sahariana. È il detentore del sapere, della memoria e della tradizione del suo popolo, il suo archivio vivente, colui il quale si fa carico, per tutti gli altri, di ricordare, narrare, cantare e trasmettere. È anche molte altre cose ancora, difficili da inquadrare per lo sguardo occidentale, ignaro del sapere popolare di un’oralità millenaria che frettolosamente e superficialmente può dirsi superstizione, in realtà gocce di saggezza in metafora.

Il senegalese-griot non si trovava in Africa e non parlava circondato dalla sua comunità, né parlava la sua lingua; era su un palco, in un teatro a Lecce, parlava in italiano e aveva davanti a sé un pubblico di spettatori, erano salentini e non senegalesi, seduti su comode poltroncine, che non immaginavano neppure dove potesse mai trovarsi il suo villaggio, né avevano una vaga idea di come fosse fatto… Leggi tutto l’articolo >>>