Un referendum per decidere…
Il Bilancio sull’attività del Consorzio che raggruppa nove comuni ellenofoni della Provincia di Lecce
UN REFERENDUM PER DECIDERE LA NASCITA DEL COMUNE GRECìA
Un primo bilancio delle attività svolte dal Consorzio dei nove comuni della Grecìa Salentina è stato tracciato il 10 settembre scorso a Martano, nell’ambito della tre giorni della Festa dell’Unità della Grecìa Salentina, con una tavola rotonda tra i Sindaci dei Comuni del Consorzio stesso: moderatrice del dibattito è stata la collega Maria Luisa Mastrogiovanni, che coordina il mensile La Grecìa del Salento, edito dal Corsivo. Erano presenti:
il vicepresidente del Consorzio Enzo Saracino, nonché sindaco di Martano; l’altro vicepresidente, il sindaco di Calimera Fracesco Panese; i sindaci di Martignano, Antonio Tommasi; Wollino, Wilson Castellano e Corigliano d’Otranto, Salvatore Fiore; l’assessore Pino Tarantino per Sternatia; assenti i primi cittadini di Melpignano, Soleto e Castrignano de’ Greci. Si è ovviamente anche parlato delle prossime tappe dell’attività del Consorzio della Grecìa Salentina, soprattutto alla luce della Legge 142 sull’ordinamento delle autonomie locali, una legge che tenta di porre ordine in una ragnatela di vecchie norme, troppe e spesso incongruenti o addirittura in contraddizione tra loro, per disciplinare tutti i momenti e gli aspetti della vita gestionale-amministrativa di un ente, i quali sono di fondamentale importanza per realizzare una reale democrazia e soprattutto per migliorare la qualità della vita del cittadino. Molto variegata è la materia trattata dalla legge: la partecipazione popolare alle modifiche territoriali, il decentramento, l’ordinamento e l’organizzazione dei servizi, le competenze degli Organi, i controlli interni ed esterni, gli uffici e il personale, la finanza e la contabilità, la responsabilità di amministratori e dipendenti, le forme associative e di collaborazione tra Enti.
Proprio quest’ultimo aspetto è di grande rilevanza per un organismo come il Consorzio Grecìa Salentina – hanno convenuto tutti i sindaci presenti al dibattito -, che rappresenta probabilmente il caso più significativo in provincia di Lecce di associazione tra enti locali.
La L. 142/90, agli artt. 24-27, disciplina questa possibilità per gli enti comunali, individuando appositi strumenti amministrativi. Scopo principale: riunire gli sforzi per poter disporre di una entità territoriale e di una popolazione maggiormente idonee al soddisfacimento degli interessi generali degli enti coinvolti.
Interessi generali che per “i comuni dell’area grika non possono più essere rappresentati soltanto dalla tutela linguistica e culturale del griko” – afferma il sindaco di Zollino.
E poi non solo i sindaci dei comuni devono sentirsi in consorzio, ma anche e soprattutto i cittadini” – precisa il vice-sindaco di Sternatia -.
“Vi è la necessità – spiega Salvatore Fiore, sindaco di Corigliano d’Otranto – di fare diventare il consorzio Grecìa Salentina il consorzio dei servizi, degli uffici tecnici, grazie anche alle possibilità offerte oggi dai nuovi strumenti tecnologici, la qual cosa consentirebbe di innescare un processo di presa di consapevolezza e di identificazione capace di far sentire gli abitanti dei comuni del consorzio ‘cittadini della grecìa’. Una grande utopia è quella di poter arrivare un giorno ad un’unica grande polis Grecìa“.
E’ un processo che naturalmente va realizzato per gradi e in tal senso gli amministratori dei nove comuni dell’area grika di certo non hanno compiuto passi affrettati, esplorando forme di interazione deboli per poi organizzarsi in organismi sempre più impegnativi e vincolanti: partiti inizialmente in associazione, sono poi passati alla forma giuridica del consorzio, che è un organismo vero e proprio, con i suoi organi, il suo consiglio di amministrazione, il suo presidente. Ma – come è emerso dalla tavola rotonda – non è il consorzio il punto d’arrivo dei comuni della grecìa.
La tappa ulteriore è quella che propone il Sindaco di Calimera Francesco Panese, già annunciata sul n. 1 della Grecìa del Salento (il titolo era: “Abbattiamo i campanili per l’Unione dei Comuni”) e ripresa nel dibattito: l’Unione dei Comuni in un unico Comune che sarà il secondo per popolazione dopo Lecce.
Si tratta di uno strumento molto importante, previsto dalla legge 142 all’art. 26, rivolto ad incentivare l’accorpamento dei comuni aventi dimensioni piccole e piccolissime in modo graduale e democratico. In particolare l’articolo prevede che, in vista di una futura fusione, due o più comuni contermini, appartenenti alla stessa provincia, ciascuno con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, possono costituire una unione per l’esercizio di una pluralità di funzioni e di servizi. Questa è senz’altro una modalità innovativa e più pregnante di interazione e di aggregazione funzionale di comuni, che la legge del ’90 ha previsto accanto a quelli più blandi del ‘consorzio’ o addirittura della ‘convenzione’ tra comuni.
“Il Consorzio non deve essere solo un fatto che riguarda i Sindaci dei nove comuni – ribadisce il sindaco Panese -, ma deve significare stesso standard della qualità della vita e dei servizi per gli abitanti dell’area del consorzio: abitare a Melpignano, a Castrignano o a Calimera deve essere la stessa cosa. Si tratta di superare il campanilismo che in passato spesso ha significato freno per lo sviluppo economico e sociale di quest’area. L’Unione dei Comuni, consentirebbe di ripensare l’attività amministrativa dei nove comuni del consorzio, creando delle sinergie notevoli in grado di produrre economie, razionalizzazioni a tutti i livelli e risparmio di risorse che una volta liberate potrebbe essere immesse in canali produttivi capaci di portare sviluppo per tutta l’area”.
Ancora la creazione dell’Unione dei Comuni della Grecìa significherebbe una grossa opportunità in sede di progetti da avanzare all’Unione Europea.
Per i prossimi sei anni l’Unione Europea ha previsto il programma d’azione Agenda 2000 per dotare l’Unione europea di un nuovo quadro finanziario per il periodo 2000-2006, di cui la Puglia potrebbe beneficiare essendo fino al 2006 regione inserita nell’Obiettivo1, vale a dire in quella categoria di regioni più bisognevoli di essere sostenute nei progetti di sviluppo.
“I parametri previsti da Agenda 2000 però richiedono dei numeri ed un livello di complessità tali che è assolutamente impensabile che un singolo comune vi possa accedere – osserva il neo-eletto sindaco di Martignano. E conclude: “E’ indispensabile invece riuscire a stilare una programmazione unitaria che coinvolga tutti i comuni del consorzio. Ecco – se ve ne fosse bisogno – una considerazione in più per migliorare ulteriormente l’interazione tra tutti i comuni dell’area della Grecìa”.
E il sindaco di Calimera coglie l’occasione per lanciare un’ulteriore proposta in tal senso, accolta all’unanimità: che nelle prossime settimane venga indetto in tutti i comuni del Consorzio in contemporanea un referendum propositivo, affinchè siano i cittadini stessi ad esprimersi sull’idea di dare vita all’Unione dei comuni.
“Il Corsivo” e l’inserto mensile La Grecìa del Salento non mancheranno di verificare il seguito di quest’idea e gli eventuali esiti a cui darà luogo.
pubblicato in: “Il Corsivo”, n° 36, 6 ottobre 1999, pp. 10-11.