L’antico campanile si farà bello
Il Comune di Castrignano dei Greci, che porta sin nel nome la sua antica identità grika, è orgogliosissimo delle sue origini e intende offrire un suo specifico contributo nell’ambito del Consorzio. Aldilà del fatto che esso politicamente è connotato in maniera differente dalla maggioranza dei comuni della Grecìa, esso partecipa convintamente alle attività del Consorzio, nelle cui prospettive di sviluppo crede e per le quali si spende.
Questo in buona sostanza il succo del lungo colloquio avuto con l’Assessore Cannazza, che viene da una candidatura alla Provincia di Lecce per Alleanza Nazionale.
“Mi sarebbe piaciuto sedere sugli scranni della Provincia, sia pure come oppositore. Avrei potuto far sentire – ci dice l’assessore Cannazza – la voce di Castrignano, delle forze produttive che in questo paese esistono e sono solide; ma questa competizione per me non è stata fortunata: sono mancati all’appello alcuni voti in cui confidavo. Ma così vanno le cose della politica…”.
Ma non è di questo che vogliamo parlare con l’Assessore Cannazza, anche se comprendiamo il suo stato d’animo, e quindi bruscamente spostiamo il discorso su altri argomenti.
D – “Ci dica, assessore, cosa l’ amministrazione comunale conta di fare per Castrignano coi soldi che pure nel suo comune stanno arrivando coi progetti europei, col Consorzio, in cui, mi pare, è presente il Comune di Castrignano?”
R – “Ci sono dei fondi stanziati con il dispositivo InterregII Italia-Grecia. A Castrignano è stata destinata la somma complessiva di L. 1.300.000.000. Grazie a questo stanziamento noi potremo intervenire su due strutture architettoniche di grande rilevanza storica ed artistica, nonché significative per la comunità castrignanese: la Chiesa Madre e la cripta bizantina. Parte di questi soldi poi li impiegheremo per il mondo produttivo: doteremo infatti della rete fognaria la zona industriale del paese”.
D – “Ci piacerebbe avere qualche notizia più dettagliata”.
R – “Per la chiesa di quel miliardo e trecento milioni contiano di impiegare all’incirca seicento milioni. Anche se in realtà non bastano a coprire tutti i lavori che vanno fatti. Tuttavia noi come comune aggiungeremo altri cento milioni, che sono nella nostra disponibilità, avendo acceduto a dei finanziamenti regionali per il rifacimento del look dei luoghi di culto”.
La Chiesa Madre di Castrignano è un momento che il visitatore ha difficoltà ad apprezzare nei suoi valori architettonici perché collocata in un contesto che non le dà il giusto risalto. Dedicata alla Madonna dell’Annunziata, fu edificata nel 1878 dal maestro Rocco Stomeo, memorabile figura di capomastro nominata dagli anziani del paese come emblema della perizia dei “fabbricatori” d’un tempo, su progetto dell’architetto leccese Federico Elmo.
All’interno ha un piccolo tesoro: si trovano nove tele del pittore foggiano Saverio Altamura, dipinte nel 1892 (altre opere dell’artista sono a Napoli, Firenze, Roma e Pompei). Qualche volenteroso studente potrebbe trovare buon materiale per una tesi di laurea, che certamente potrebbe suscitare l’interesse dell’Amministrazione.
D – “Non è vero, assessore?”
R – “Certamente. A questo pittore l’amministrazione comunale in passato ha dedicato una pubblicazione”.
D – “Che però, mi permetta, ha avuto una circolazione quasi clandestina”.
R – “Deve comprendere che un’amministrazione comunale a volte è distratta: le competenze si allargano sempre di più, i problemi che è chiamata a risolvere anche, e quindi le si può anche perdonare qualche disattenzione. Comunque, l’interesse sui beni culturali va crescendo, c’è oggi una consapevolezza maggiore, i giovani vogliono conoscere meglio l’ambiente in cui vivono, e questo è un dato che porterà l’amministrazione ad un impegno più fattivo in questo campo”.
D – “Perché si sono resi necessari i lavori di restauro? La Chiesa di Castrignano non è poi così anziana”
R – “E’ indispensabile una ripulitura delle facciate esterne della chiesa, che sono in pietra leccese, la quale, come si sa, si deteriora facilmente, specie se esposta ai fumi delle automobili. Ma c’è anche da adeguare gli impianti elettrici, da risistemare la cupola, da rifare la pavimentazione, da restaurare alcuni altari. Quando poi rimetteremo a nuovo la nostra Chiesa illumineremo la facciata esterna con luce diffusa, perché possa essere sufficientemente valorizzata nelle sue linee, che sono sobrie e non prive d’un loro fascino”.
D – “Diceva del restauro della cripta…”
R – “Alla cripta abbiamo dedicato seicentomilioni dei fondi Interreg. E’ una bella cifra, che si giustifica con la straordinaria bellezza e importanza del monumento, edificato dai monaci basiliani”.
La cripta di Castrignano dei Greci è intitolato a Sant’Onofrio. Sorge in pieno centro abitato. E’ del VI secolo d.C.: i monaci allargarono una preesistente grotta naturale adibendola a luogo di culto. Sulla cripta successivamente fu eretta una chiesetta, che nel corso del tempo verrà intitolata alle molte Madonne della nostra tradizione: fu la cappella di Santa Maria delle Gruttelle, che poi venne dedicata alla Madonna della Candelora, la quale cedette il posto a Santa Maria della Visitazione, presto soppiantata dalla più indigena Santa Maria de Hidria.
D – “So dell’esistenza di questa grotta, perché decenni fa la comunità di Castrignano ha costruito una piazzetta, in verità dai non eccelsi valori estetici, ma non mi è stata mai data la possibilità di visitarla”
R – “Ebbene, proprio questo noi vogliamo rendere possibile. Noi vogliamo recuperarla per renderla fruibile al pubblico. Adesso l’accesso è impedito perché la cripta a causa di infiltrazioni di acqua piovana è molto pericolosa. Dovremo rifare tutta la muratura, ricostruiremo le entrate originarie. La cripta di Sant’Onofrio sarà un vero gioiello e nessun itinerario che verrà disegnato nell’ambito della Grecia potrà ignorarla”.
D – “Lei parla con molto entusiasmo…”
R – “Certo, perché per me la politica è un fatto di cuore. Una comunità deve tenere alla sua identità e rafforzarla. Il campanile quando non diventi chiusura stupida è un fatto importante. Noi lavoriamo perché i castrignanesi si sentano orgogliosi del loro paese”.
D – “Avete in cantiere dell’altro?”
R – “Si certamente, abbiamo in programma il completamento del cimitero comunale e la sistemazione delle opere primarie della zona 167/b. Per quanto riguarda le attività culturali, noi puntiamo al recupero del griko. Vogliamo che questa lingua meravigliosa non si estingua, vogliamo che i giovani si appassionino ad essa e siano disposti a tornare a parlarla. A differenza di altri paesi, qui a Castrignano vi è un nucleo di persone che continuano a comunicare fra loro usando il griko. E abbiamo anche l’ambizione di far conoscere l’esistenza del griko al mondo. Noi abbiamo promosso la pubblicazione di due volumi in una molteplicità di lingue a cura dell’Informagiovani in cui parliamo delle nostre tradizioni, di quelle tradizioni che vorremmo non smarrire del tutto, seppure ci rendiamo conto quanto sia difficile conservarle in un mondo così complesso e in rapido cambiamento. A questo scopo puntiamo a sfruttare tutte le opportunità messeci a disposizione dalle leggi”.
D – “Il Consorzio?”
R – “Siamo già al lavoro per sfruttare un ulteriore finanziamento comunitario che punta alla valorizzazione della lingua grika. Noi nel Consorzio lavoriamo affinché la Grecìa non sia soltanto un marchio commerciale. Per me Grecìa è un’entità culturale e mi batterò per trovare il più ampio consenso possibile su questa idea”.
(Grecìa del Salento-il Corsivo, n. 31-32/1999, pp. 8-9).