Dalla ragnatela alla rete
Il 25 febbraio scorso è stato siglato a Bari il protocollo d’intesa fra Regione Puglia, Provincia di Lecce e i Comuni della Grecìa Salentina con il quale i soggetti coinvolti dovranno dar corso all’attivazione dei progetti finanziati nell’ambito dell’Interreg2 Italia-Grecia.
Interreg2 è un programma della Comunità Europea riguardante le regioni dell’Epiro, le isole Ioniche della Grecia e la Puglia attraverso il quale sono stati stanziati circa 90 miliardi, di cui ben 29 miliardi sono stati destinati al Consorzio Grecìa Salentina nel suo complesso e singolarmente ai nove comuni dello stesso.
A poche settimane di distanza dalla firma dell’accordo abbiamo chiesto all’Assessore alla Cultura del Comune di Melpignano Sergio Blasi, in che modo Melpignano si inserisce all’interno di questo flusso di finanziamenti disposti dall’Interreg.
“Per il nostro comune è stato previsto un finanziamento di L. 1 miliardo e 300 milioni – dice l’Assessore – che impiegheremo nel recupero e nella ristrutturazione del Palazzo Baronale”.
Dunque anche per Melpignano, come per quasi tutti gli altri comuni che hanno potuto beneficiare delle risorse di questo programma europeo, l’attenzione degli amministratori è stata rivolta alla possibilità di restituire alla comunità beni architettonici da molti anni oramai in stato di abbandono e di decadenza.
Per Melpignano il Palazzo Baronale rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura civile del sec. XVII. L’edificio venne eretto dal feudatario del luogo, Giorgio Castriota, nel 1636. Affidato alle maestranze locali, presenta motivi di prossimità architettonica col palazzetto sito in via Dafni, un tempo abitato dal notaio Zullino, e coi palazzi baronali di Martano e Galugnano.
Probabilmente si trattò di un ampliamento di una precedente costruzione, perché vi sono elementi chiaramente cinquecenteschi.
Il castello ha alle spalle un giardino cinto da alte mura e da una serie di fossati.
Gli arredi del Palazzo erano veramente notevoli; c’era pure una quadreria con tele attribuite a Raffaello, Veronese, Giambellino. Oggi di tutto questo non esiste più nulla.
Dopo i Castriota, diversi signori e potenti locali si sono succeduti, attraverso i secoli, nella proprietà del palazzo, per arrivare ai De Luca, l’ultima famiglia proprietaria.
L’anno scorso però il Palazzo baronale ha cessato di essere ‘proprietà privata’ ed è divenuto patrimonio pubblico della comunità melpignanese: il Comune di Melpignano infatti, attraverso fondi propri di bilancio, ha acquistato l’intero immobile dai proprietari De Luca per la cifra di L. 1 miliardo e 80 milioni.
Ora i finanziamenti previsti dal dispositivo dell’Interreg2 per il Comune di Melpignano potranno essere indirizzati al recupero ed alla ristrutturazione del Palazzo. “In realtà – precisa l’Assessore Blasi – queste risorse vanno ad aggiungersi e ad integrare un progetto di restauro dell’immobile già a suo tempo avviato dall’amministrazione comunale sulla base dell’ottenimento di finanziamenti POP per L. 1 miliardo. Sono state inoltre già stilate diverse ipotesi circa la possibilità di rendere fruibile l’edificio, ancora al vaglio della Giunta comunale”.
Ma al di là dei progetti comuni per l’Interreg, quale è il ruolo di Melpignano nell’ambito del Consorzio Grecìa Salentina? “Sicuramente un ruolo attivo”, risponde l’Assessore Blasi, il quale ricorda a questo proposito le iniziative culturali dell’estate scorsa, i concerti ed in particolare la manifestazione ‘La notte della Taranta’ (24 agosto 1998), nata su iniziativa del Comune di Melpignano, ma divenuto un evento che ha coinvolto tutti i Comuni della Grecìa Salentina. Si è trattato di una intera notte dedicata alla musica popolare salentina in tutte le sue forme e varianti, animata dai diversi gruppi musicali locali, con una serie di concerti iteneranti nei diversi paesi della Grecìa, confluiti poi in una ‘performance collettiva’ in Piazza San Giorgio a Melpignano.
Nell’ambito dei progetti avviati dall’amministrazione Comunale nel 1998 vi è poi l’inserimento di Melpignano nel Piano d’Azione Mediateca2000, avente durata triennale e riguardante tutti i comuni delle regioni Meridionali (Campania, Basilicata, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna).
Si tratta di un progetto nazionale promosso dal Ministero dei Beni Culturali, in collaborazione con AIB (Associazione Italiana Biblioteche), Rai-Divisione Teche e Servizi Tematici Educativi, e Italia Lavoro, rivolto alla creazione di mediateche diffuse capillarmente sul territorio nazionale ed alla loro gestione da parte di personale qualificato. La mediateca, o bibliomediateca, o biblioteca multimediale, si pone come completamento e potenziamento della tradizionale biblioteca, o meglio come sua naturale evoluzione. La biblioteca infatti, solo oramai etimologicamente ‘raccolta di libri’, diventa un servizio per l’accesso e la diffusione dell’informazione, in tutte le sue forme e supporti: libri, ma anche Cd-Rom, videocassette, audiocassette, film e microfiches. In quest’ottica le mediateche si propongono pure come centri di diffusione della cultura della multimedialità, attraverso soprattutto l’accesso ad Internet e a tutti i prodotti e servizi che grazie alla rete è possibile fruire.
La prima fase del progetto ha previsto un programma di formazione professionale, avviato grazie all’utilizzo dei Fondi dell’Unione Europea (FSE) e rivolto a 21 città delle 7 regioni coinvolte, raggiungendo ben 420 giovani, nella maggior parte dei casi laureati.
Per Lecce (città-polo) sono stati inseriti i comuni di Taviano, Galatina, Nardò, Cursi, Casarano, Squinzano, Sannicola, Taurisano e Melpignano, che dunque è l’unico comune della Grecìa Salentina che fino ad ora partecipa al progetto.
Il progetto formativo ha inteso costruire una figura professionale che si può identificare come “Mediatore di Informazione”, che ha le competenze specifiche per il trattamento e la gestione delle informazioni in tutti i suoi formati, soprattutto quelli dettati dai nuovi media.
Per il Polo di Lecce, e quindi per tutti i nove comuni coinvolti, la fase formativa del Piano d’Azione Mediateca2000 ha esitato nella costituzione, da parte dei giovani operatori di Mediateche, di una cooperativa, “Medialé.com”, che si propone nella gestione delle mediateche che nasceranno nei comuni partners del progetto. Medialé.com ha sede proprio a Melpignano, è costituita da 16 giovani laureati e laureandi, provenienti da tutti i comuni della provincia, i quali hanno un profilo professionale molto qualificato ed interessante.
Il Comune di Melpignano, così come gli altri comuni aderenti, dovrà ora presentare un progetto triennale al Ministero dei Beni Culturali, relativo alla realizzazione di una Mediateca nel proprio comune ed all’affidamento della stessa in gestione agli operatori formati ad hoc dal Ministero.
Il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, da parte sua, stanzierà dei fondi rivolti alla partecipazione agli investimenti che ogni comune dovrà sostenere per la realizzazione e l’avvio delle mediateche.
Melpignano, ha già avviato degli investimenti per l’acquisto delle prime attrezzature necessarie ad impiantare l’intera struttura e conta per i prossimi mesi di aprirla agli utenti, perché possano cominciare a familiarizzare con quella che si configura oramai come la dimensione culturale-informativa del futuro, molto prossimo direi.
(Grecìa del Salento-il Corsivo, n. 21/1999, pp. 29-30)