Ada Manfreda, Donne e uomini, questi sconosciuti, Editoriale in “Amaltea. Trimestrale di cultura”, Anno VIII – n. 1/2013

Ero qualche giorno fa con un gruppo di corsisti, ve ntenni e trentenni, per tenere un modulo formativo di qualche ora su ‘pari opportunità’. Erano in diciassette, nove ragazzi e otto ragazze. Propongo di fare un’attività di gruppo per esplorare e costruire insieme alcuni temi chiave sull’argomento, per cui come primo step chiedo a ciascuno di loro di scrivere su di un bigliettino, in forma anonima, una frase che in modo sintetico e diretto racconti la propria idea di donna e analogamente un’altra frase che racconti quella di uomo. Abbiamo aperto uno ad uno i bigliettini e abbiamo scritto le frasi con un grosso pennarello nero su di un grande foglio bianco. Ne è venuto fuori un paesaggio di parole, le loro parole, che prevalentemente rappresentava l’essere uomo e l’essere donna  collocati entrambi nell’ambito della famiglia, e coincidenti rispettivamente con i ruoli di padre e madre. Padre/madre è stata la rappresentazione dominante di uomo/donna: ‘uomo’ collassava su ‘padre’ e ‘donna’ su ‘madre’ e quel sottoinsieme semantico di uomo/donna, quale è quello padre/madre… Leggi tutto l’articolo >>>