Pensieri di fine-inizio anno. Editoriale, in “Amaltea. Trimestrale di cultura” Anno VII – n. 4/2012

Questi giorni del passaggio sembrano richiedere resoconti, desideri e buoni propositi. Mi lascio condurre dalle ‘parole in libertà’ che mi si affastellano davanti, anche se probabilmente risulteranno un po’ anomale rispetto a quelle che la circostanza richiederebbe. È che vivo sempre questa parte dell’anno con un qualche disagio: affetta da i ncapacità cronica di aderire al clima generale e alle sue consuetudini. Faccio parte di quella sparuta minoranza che non fa presepi e alberi di Natale. Ricordo ancora lo stato d’animo provato da bambina: è difficile emanciparsi dal ‘così fan tutti’ quando si è piccoli, avverti solo stridore per ciò che ti trovi a fare, senza riuscire a immaginare possibilità differenti. Nel tempo ho fatto esercizio di risemantizzazione per glorificare le feste. Ma quel sottofondo di disagio rimane per via della dissonanza con la musica ufficiale. Non che per me questo periodo non abbia alcun significato, tutt’altro! Sono una non credente profondam ente religiosa (l’ho presa in prestito da Albert Einstein), perciò il vocabolario è un po’ diverso, le immagini sono diverse, ma lo stupore credo che sia sempre il med e simo. Per rimanere con Einstein “esseri umani, vegetali, o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa”… Leggi tutto l’articolo>>>