Il Sole di San Giovanni
Il Sole di San Giovanni – Editoriale, in “Amaltea. Trimestrale di cultura”, Anno III, n. 2/2008.
Siamo giunti al secondo numero del terzo anno consecutivo della rivista “Amaltea”, «un bel risultato», penso tra me, mentre mi sto recando alla riunione di redazione in cui dovremo rendere definitivo l’indice di questo numero e avviarlo così all’impaginazione ed infine alla pubblicazione.
E’ pomeriggio, le strade sono quasi vuote, c’è un caldo avvolgente: la pelle è al massimo dell’espansione, i pori sono aperti, non avverto più il confine tra me e l’esterno, mi sto travasando nell’aria, dentro e fuori è un tutt’uno. E’ talmente così che mi avverto senza corpo, senza materia, liquifetta e mischiata con l’aria torrida.
Abbiamo fissato la riunione di redazione in un pomeriggio decisamente troppo, troppo caldo, anche per una come me che ama le temperature ‘meridiane’.
Sono i giorni del solstizio d’estate: periodo particolare, con il Sole allo zenit nel Tropico del Cancro, che sembra fermarsi, per alcuni giorni, all’orizzonte, ispiratore di tante credenze e tanti riti, in quasi tutte le culture e le civiltà di ogni parte del mondo e di ogni epoca; periodo magico, in cui la luce domina sulle tenebre, il Sole si sposa con la Luna, il momento migliore per raccogliere le nuove piante ed erbe che serviranno per le pratiche magiche e per bruciare quelle vecchie, dell’anno prima, in un grande falò. Insomma molti segni astrali, fin dalla notte dei tempi, sono stati osservati dagli uomini, in concomitanza con l’ultima decade di giugno. Tanti da non poter essere ignorati, sinanco dalla tradizione cattolica che vi ha fatto coincidere la festa di San Giovanni.
La mia memoria corre al “San Giovanni Battista” di Leonardo…